DESCRIZIONE DELL'ETNA
Etna, terra di miti e di leggende.
Gli antichi guardavano al monte con timore e rispetto.
Ne avevano fatto la dimora di Vulcano, dio del fuoco e dei Ciclopi. I navigatori antichi del Mediterraneo lo conoscevano bene, perchè sovente faceva loro da faro,
ed il suo breve nome esiste dagli albori della civiltà. Il suo significato perciò si perde nella notte dei tempi e degli antichi idiomi.
Gli Arabi ne rimasero tanto colpiti da definirlo "il monte dei monti" ("Mongibello"), la montagna per antonomasia.
L'Etna è il vulcano più grande dell'Europa e tra i vulcani più attivi del mondo. Le sue eruzioni avvengono sia in sommità, dove attualmente si trovano quattro crateri, sia dai fianchi, fino ad altezze di poche centinaia di metri sopra il livello del mare. L'attività sommitale può potrarsi per molti anni con poche interruzioni e spesso caratterizza gli intervalli fra un'eruzione di fianco e un'altra. Tali intervalli possono durare da pochi mesi a più di 20 anni, anche se negli ultimi 40 anni l'intervallo medio fra le eruzioni di fianco è stato di circa 2 anni. La durata di un'eruzione di fianco può essere di poche ore, però in altri casi può superare un anno.
I quattro crateri sommitali sono: la Voragine e la Bocca Nuova, che si sono formate all'interno del Cratere Centrale rispettivamente nel 1945 e 1968, il Cratere di Nord-Est, che esiste dal 1911 che è attualmente il punto più alto dell'Etna (3330 m), e infine il Cratere di Sud-Est, nato nel 1971, che recentemente è stato il più attivo dei quattro crateri. Questa configurazione contrasta notevolmente con quella di circa un secolo fa, quando in cima all'Etna si trovava il solo Cratere Centrale.
Fino a tempi recenti, l'Etna veniva considerato un vulcano prevalentemente effusivo, cioè caratterizzato soprattutto dall'emissione di colate laviche. Esse possono causare danni materiali ma non rappresentano una minaccia diretta per la vita delle 900 mila persone che vivono nelle zone potenzialmente a rischio. Tuttavia, studi recenti hanno rivelato che questo vulcano risulta capace di dar luogo anche ad una attività fortemente esplosiva, come l'eruzione pliniana del 122 A.C.. Più recentemente si è osservato, soprattutto dalla fine degli anni 70, un forte incremento di episodi eruttivi esplosivi soprattutto ai crateri sommitali. Questo si è dimostrato in modo notevole durante le eruzioni sommitali del 1995-2001, con circa 150 episodi di fontane di lava (anche conosciuti come parossismi), la maggior parte delle quali ha generato alte colonne di gas e cenere.
Le eruzioni di fianco del 2001 e del 2002-2003 evidenziano come anche questa tipologia di eruzione può generare significative quantità di materiale piroclastico (cenere, lapilli, bombe e blocchi). Diversamente dai parossismi sommitali, che di solito hanno durate massime di poche ore, le ricadute di materiale piroclastico durante eruzioni di fianco possono andare avanti per diverse settimane/mesi e causare problemi e disagi nelle zone popolate, oltre a rappresentare una seria minaccia per il traffico sia terrestre che aereo.
Al momento (inizio 2011), l'Etna si trova in una nuova fase di attività eruttiva intermittente. Dopo uno sciame sismico sulla faglia Pernicana (versante nord-orientale) il 2-3 Aprile 2010, sono avvenute delle emissioni di cenere dal cratere a pozzo sul versante orientale del cono del Cratere di Sud-Est nel pomeriggio dell'8 Aprile 2010. Da quella data fino a fine Giugno 2010 il cratere a pozzo si è progressivamente allargato dovuto ad una serie di crolli, i più significanti nella mattinata del 19 Giugno 2010. Dal 25 Agosto in poi sono avvenute diverse esplosioni (freatomagmatiche o freatiche) alla Bocca Nuova, accompagnate a metà Novembre da emissioni di cenere largamente juvenile dal Cratere di Nord-Est. Alla fine del 2010 e nei primi giorni del 2011 ha ripreso una intermittente attività stromboliana al cratere a pozzo sul fianco orientale del cono del Cratere di Sud-Est. Questa attività culmina, nella notte fra il 12 e il 13 gennaio 2011, con una spettacolare fontana di lava e l'emissione di una colata lavica verso la Valle del Bove.
I quattro crateri sommitali sono: la Voragine e la Bocca Nuova, che si sono formate all'interno del Cratere Centrale rispettivamente nel 1945 e 1968, il Cratere di Nord-Est, che esiste dal 1911 che è attualmente il punto più alto dell'Etna (3330 m), e infine il Cratere di Sud-Est, nato nel 1971, che recentemente è stato il più attivo dei quattro crateri. Questa configurazione contrasta notevolmente con quella di circa un secolo fa, quando in cima all'Etna si trovava il solo Cratere Centrale.
Fino a tempi recenti, l'Etna veniva considerato un vulcano prevalentemente effusivo, cioè caratterizzato soprattutto dall'emissione di colate laviche. Esse possono causare danni materiali ma non rappresentano una minaccia diretta per la vita delle 900 mila persone che vivono nelle zone potenzialmente a rischio. Tuttavia, studi recenti hanno rivelato che questo vulcano risulta capace di dar luogo anche ad una attività fortemente esplosiva, come l'eruzione pliniana del 122 A.C.. Più recentemente si è osservato, soprattutto dalla fine degli anni 70, un forte incremento di episodi eruttivi esplosivi soprattutto ai crateri sommitali. Questo si è dimostrato in modo notevole durante le eruzioni sommitali del 1995-2001, con circa 150 episodi di fontane di lava (anche conosciuti come parossismi), la maggior parte delle quali ha generato alte colonne di gas e cenere.
Le eruzioni di fianco del 2001 e del 2002-2003 evidenziano come anche questa tipologia di eruzione può generare significative quantità di materiale piroclastico (cenere, lapilli, bombe e blocchi). Diversamente dai parossismi sommitali, che di solito hanno durate massime di poche ore, le ricadute di materiale piroclastico durante eruzioni di fianco possono andare avanti per diverse settimane/mesi e causare problemi e disagi nelle zone popolate, oltre a rappresentare una seria minaccia per il traffico sia terrestre che aereo.
Al momento (inizio 2011), l'Etna si trova in una nuova fase di attività eruttiva intermittente. Dopo uno sciame sismico sulla faglia Pernicana (versante nord-orientale) il 2-3 Aprile 2010, sono avvenute delle emissioni di cenere dal cratere a pozzo sul versante orientale del cono del Cratere di Sud-Est nel pomeriggio dell'8 Aprile 2010. Da quella data fino a fine Giugno 2010 il cratere a pozzo si è progressivamente allargato dovuto ad una serie di crolli, i più significanti nella mattinata del 19 Giugno 2010. Dal 25 Agosto in poi sono avvenute diverse esplosioni (freatomagmatiche o freatiche) alla Bocca Nuova, accompagnate a metà Novembre da emissioni di cenere largamente juvenile dal Cratere di Nord-Est. Alla fine del 2010 e nei primi giorni del 2011 ha ripreso una intermittente attività stromboliana al cratere a pozzo sul fianco orientale del cono del Cratere di Sud-Est. Questa attività culmina, nella notte fra il 12 e il 13 gennaio 2011, con una spettacolare fontana di lava e l'emissione di una colata lavica verso la Valle del Bove.
