La Flora dell'Etna

 

Dal livello del mare fino a circa 400 metri di altitudine, la vegetazione del vulcano è rappresentata dal Lentisco (fig.1), dall'Olivastro, dal Terebinto e dall'ormai raro Carrubo che, insieme all'Euforbia arborescente ed alla Ginestra comune, forma lembi isolati dentro le colture estensive di uliveti ed agrumeti.
La fascia di vegetazione superiore, che si estende fino a 1000 metri di altitudine, è stata la più trasformata dall'attività dell'uomo. Le antiche ed estese foreste di Leccio (unica specie di quercia sempreverde) sono state infatti, man mano sostituite da colture di vigneto per vino, dai castagneti, dai pistaccheti, dai noccioleti e dai tradizionali pometi, estesi a cintura attorno al vulcano anche fino a quota 1400 metri. Il Leccio, quindi, è ormai presente solo in formazioni boschive poco estese, sebbene, nel versante occidentale dell'Etna, insieme al Bagaloro (Minicucco in siciliano), forma ancora un bosco che si estende da 400 fino a 1000 metri di quota.
La fascia di vegetazione che va dai 1000 ai 1500 metri di altitudine, è invece rappresentata dalla presenza di Quercie caducifoglie, con la prevalente presenza di boschi di Roverella nei versanti meridionali ed orientali, a volta frammisti a Castagneti o sostituiti dalle coltivazioni di Pometi.
La parte superiore di questa fascia vegetazionale è rappresentata da un'altra specie di quercia, il Cerro, che trova una maggiore diffusione nel versante orientale.
Al di sopra dei 1500 metri di altitudine, il padrone incontrastato della flora etnea è sicuramente il Pino laricio, la conifera più rappresentativa dell'Etna, che trova una grande diffusione in tutti i suoi versanti e forma antiche e bellissime pinete, fra cui la "pineta Ragalbo", nei pressi dell'abitato di Linguaglossa. All'interno delle pinete più mature, nei tronchi degli alberi più grandi, si possono notare ancora le incisioni a lisca di pesce che venivano effettuate nella corteccia per ricavarne la resina, utilizzata nei cantieri navali fino alla metà dell'Ottocento.
All'interno delle pinete, al Pino laricio si affianca il Ginepro emisferico, un'altra conifera, ma dall'aspetto arbustivo e con forme a cuscino, riconoscibile in autunno per le bacche bluastre, utilizzate per ricavarne liquori aromatizzati (il nome del liquore "Gin" proviene proprio da questa pianta).
Un'altra famosa specie associata al Pino laricio è il Vischio, una pianta parassita che si sviluppa spesso nei rami dei pini, utilizzata come simbolo propiziatorio durante le festivita natalizie.
Al di sopra dei 1600 metri, spingendosi fino alla quota 2500 metri, troviamo un albero di originispiccatamente nordiche: il Faggio. Sull'Etna le faggete raggiungono le quote più alte in Europa, ed allo stesso tempo sono anche quelle alla latitudine più meridionale.
Nella stessa fascia vegetazionale, nel versante Nord-orientale, si trova anche la Betulla dell'Etna, un'altro ospite di origine nordica che, in autunno, ravviva con la sua chioma gialla il paesaggio vulcanico; quest'albero endemico, dalla tipica corteccia liscia e bianca, si può considerare come un'evidente testimonianza dell'ultima glaciazione quaternaria, avvenuta circa 10 mila anni fa, durante la quale, in Sicilia, s'insediarono alcune piante nordiche che, in seguito, riuscirono ad adattarsi alle nuove condizioni ambientali più miti.

 
 

 

La Fauna dell'Etna

 

Gli animali che popolano i vulcani attivi sono involontari protagonisti di continue e drammatiche avventure:distruzioni, esodi, nuove colonizzazioni,si avvicendano in modo imprevedibile. L'attuale fauna dell'Etna, sebbene impoverita e stremata, conserva ancora una grande ricchezza per l'uomo di oggi che vi si accosta con un nuovo spirito. Questa rassegna per limiti di spazio si limita ai Vertebrati terresti.
Le specie ancora presenti sono:


ANFIBI: Rana verde minore, Rospo comune, Rospo smeraldino.
 
RETTILI: Testuggine comune, Tarantola muraiola, Ramarro, Lucertola campestre, Gongilo, Biacco, Colubro leopardino, Saettone, Biscia dal collare, Vipera comune,.
 
UCCELLI: Sparviero, Poiana, Gheppio, Falco pellegrino, Aquila reale, Barbagianni, Assiolo, Alloco, Gufo comune, Allodola, Calandro, Culbianco, Monachella, Codirossone, Sterpazzola di Sardegna, Passera lagia, Tottavilla, Codirosso spazzacamino, Saltimpalo, Fanello, Zigolo mucciato, Colombaccio, Torcicollo, Picchio rosso maggiore, Pettirosso, Lui piccolo, Fiorancino, Codibugnolo di Sicilia, Cincia mora, Cinciarella, Picchio muratore, Rampichino, Rigogolo, Crociere, Ghiandaia, Gazza, Cornacchia grigia, Lucherino, Cappellaccia, Usignolo di fiume, Occhiocotto, Averla capirossa, Passera mattugia, Strillozzo, Usignolo, Passero solitario, Merlo, Sterpazzolina, Capinera, Cinciallegra, Passera sarda, Verzellino, Cardellino, Zigolo nero, Ballerina bianca, Codirosso, Sterpazzola, Coturnice.
 
INSETTIVORI:
Riccio, Mustiolo, Crocidura sicula.
 
CHIROTTERI: Rinolofo maggiore, Rinoloso minore, Orecchione, Nottola, Molosso del Cestoni, Pipistrello albolimbato,Vespertilio maggiore, Miniottero.
 
LAGOMORFI: Coniglio, Lepre.
 
RODITORI: Quercino, Ghiro, Arvicola di Savi, Ratto nero, Topolino delle case, Topo selvatico, Istrice.
 
CARNIVORI: Volpe, Donnola, Gatto selvatico.
 

 

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